Iniziativa dell'Associazione IL MOSAICO e della Compagnia di San Ranieri: donate le riproduzioni dei quadroni del Duomo raffiguranti il martirio di San Torpè. Buscemi: "Così si accresce l'amicizia tra le nostre comunità!

Se sono pochi i Pisani che conoscono la storia del martire Torpè, decapitato “in litore pisano”, e della circostanza che la Sua testa è contenuta in un prezioso reliquiario custodito nell’omonima chiesa ai Bagni di Nerone, ancora meno sono quelli che sanno che ogni anno, in occasione della festa del Santo, un nutrito gruppo di francesi di Saint-Tropez compie un devoto pellegrinaggio a Pisa per venerare e pregare il santo martire vissuto ai tempi dell’apostolo Pietro. A Pisa i pellegrini sono accolti dall’Amministrazione Comunale e ricevono una sobria ospitalità dai Padri Carmelitani. Secondo la tradizione, Torpè, soldato romano convertitosi al cristianesimo, subì il martirio della decollazione sulle spiagge pisane nel 68 d.C.: il suo corpo, privo della testa, fu lasciato alla deriva su una barca insieme a un gallo e a un cane che raggiunse le coste francesi, dove oggi sorge appunto Saint-Tropez. La testa invece fu recuperata e custodita gelosamente fino ai giorni nostri nella chiesa oggi officiata dai Padri Carmelitani Scalzi. Sicuramente San Torpè è stato in passato molto venerato a Pisa, non è un caso che Turino Vanni lo abbia dipinto con San Ranieri accanto alla Vergine, entrambi con le insegne pisane: Ranieri sorregge la più nota croce bianca in campo rosso (la bandiera del popolo), mentre Torpè sorregge la bandiera rossa, emblema di Pisa. A lui si attribuiscono molti prodigi tra cui, il 29 aprile 1633, la liberazione dalla peste dilagante nella città di Pisa.

Nel corso del tempo il culto in città si è affievolito, e la circostanza fortuita di un francese di Saint Tropez capitato per caso nella chiesa ai Bagni di Nerone ha dato luogo ad un pellegrinaggio ininterrotto da oltre cinquant’anni dei francesi a Pisa. A Saint- Tropez (dove il corpo del santo era custodito e andò purtroppo smarrito durante la Rivoluzione Francese) le celebrazioni si svolgono invece a metà maggio con la famosa “Bravade”, durante la quale il simulacro del Santo è portato a spalla da quattro valletti del Comune di Pisa ed è accolto festosamente per le vie della cittadina, mentre un esercito di bucanieri lo saluta sparando innumerevoli colpi di fucile a salve.

Quest’anno, “per suggellare un’amicizia che deve crescere nel tempo”, l’Associazione IL MOSAICO e la COMPAGNIA DI SAN RANIERI hanno donato ai pellegrini francesi la riproduzione su pannelli 1 metro x 1 metro dei quadroni custoditi in Cattedrale e riproducenti il martirio di San Torpè e il ritrovamento della sua testa. Le due immagini saranno esposte nella chiesa di San Torpè fino a domenica 29 aprile e poi saranno trasferite in Francia “così vi ricorderete ancor meglio di noi Pisani” ha commentato il Priore Riccardo Buscemi rivolgendosi ai pellegrini francesi durante la semplice cerimonia di consegna del regalo.“